Sulle confezioni dei preparati di carne che potete trovare nei nostri supermercati, può esserci scritto “Contiene CSM” (Carne Separata Meccanicamente), oppure “Contiene CRM” (Carne Recuperata Meccanicamente), molti oltreoceano la conoscono come “Pink Slime” (La melma rosa), ma tanti non sanno nemmeno di cosa si tratta e la consumano giornalmente, noncuranti di ciò che si nasconde al suo interno.
Di questi tempi non si fa altro che parlare di genuinità dei prodotti, però, troppo spesso, questo dire si tramuta in fumo negli occhi per chi crede nelle innovazioni culinarie senza conseguenze. Oggi, mentre da una parte ci spingono ad eliminare ciò che ci ha sostentato per secoli, dall’altra ci propinano veleni di ogni sorta spacciandoli per novità genuine. Un piccolo esempio è la melma rosa (o pink slime) quella schifezza frutto della lavorazione meccanica della carne, che viene utilizzata (previa disinfettazione con ammoniaca) per aumentare il volume di prodotti alimentari, quali:
Wurstel e hot dog
Kebab
Zuppe disidratate
Salsicce e Salami
Cotolette, Cordon Bleu, Chicken nuggets e Spinacine
Hamburger
Ripieno per tortellini e ravioli
Patè di carne
Rollò di carne e tanti altri preparati alimentari del tipo “cucina e mangia”.
Andiamo con ordine
L’anno 2000 ha segnato l’ingresso di tante novità in molti campi, alcune delle quali riguardano proprio il settore alimentare. Nel corso del tempo, noi tutti siamo stati degli spettatori senza voce, lasciati alla totale mercé dei produttori di quegli alimenti dal facile consumo, ma questi non hanno mai parlato chiaramente di ciò che si nasconde dietro gli alti muri delle fabbriche alimentari, dei loro processi o degli ingredienti utilizzati; loro si sono semplicemente limitati a divulgare lo stretto necessario, celando operazioni dubbie sotto l’ala protettrice della privacy, della segretezza e dell’originalità. La storia della Melma Rosa non ci è totalmente nuova, in quanto il suo utilizzo è stato svelato (per lo più in modo obbligato) agli inizi del 2000, ma ancora oggi la gente non è pienamente cosciente del processo produttivo, né degli additivi chimici che vengono utilizzati durante la lavorazione, quindi, forse è meglio fare un po’ di chiarezza. Il Pink Slime viene prodotto in prevalenza dall’azienda Beef Product Inc., venduto ai produttori di carne per aumentare peso e volume di migliaia di prodotti alimentari in vendita nei supermercati, ristoranti e noti fast food, come ad esempio McDonald’s, Burger King e Taco Bell. Questo non è altro che il risultato di un’intensa lavorazione della carne macinata per via meccanica, ma sarebbe meglio sapere che certi prodotti acquistati dall’ignaro consumatore non sono sempre fatti al 100% di carne succulenta, ma che questi possono contenerne solo il 20%, il resto sono Cartilagini, Tessuti, Aromi, e svariati additivi chimici, uno dei quali è senza dubbio l’ammoniaca.
Piccola parentesi: sulla lista degli ingredienti di alcuni alimenti, spesso si può leggere “può contenere tracce di guscio d’uovo”, anche dove l’uovo non è un ingrediente incluso nella ricetta. Questa dichiarazione mette al sicuro il produttore, ma non chiarisce il motivo di tale inclusione, né se si tratti di un incidente isolato, oppure di una consuetudine.
Tornando alla Melma Rosa, bisogna dire che il tipo di lavorazione è stato giustificato dal Governo degli USA nel 2001, in quanto il Ministero dell’Agricoltura ha dichiarato che “Il prodotto disinfettato con ammoniaca è commestibile per noi esseri umani e lo rende più sicuro!”. Ma la carne non è l’unico alimento trattato con additivi, poiché lo sono anche gli insaccati, i formaggi, le salse come la ketchup, le gelatine e la maionese. Per il lettore sarà facile puntare il dito al di là dell’oceano, ma sappiate che anche in Italia accade qualcosa di simile. Basterà leggere le etichette degli alimenti a base di carne, e non si potrà fare a meno di notare la dicitura CSM “carne separata meccanicamente”, questo significa che non è molto differente dal Pink Slime.
Sappiamo che in tutta l’UE è obbligatorio indicare in etichetta se l’alimento è frutto di CSM, e che si stia lavorando ad un nuovo processo di etichettatura, tra l’altro dovremmo considerarci fortunati anche per il fatto che sia vietato disinfettare la carne con sostanze chimiche… bisognerà vedere se tale divieto viene davvero osservato. In ogni caso, mentre nel Regno Unito i controlli sono particolarmente stringenti e la Food Standards Agency ha introdotto una moratoria per vietare la CSM derivata da crani di bovino nell’aprile del 2012 (a seguito di rischio di Encefalopatia spongiforme bovina), e ha anche obbligato all’etichettatura di CSM derivata da pollame, negli Stati Uniti non è prevista alcuna etichettatura, portando le stime di produzione carne in CSM tra il 50-70%. Inutile dire che certi loro prodotti arrivano ugualmente nelle nostre tavole e nei nostri fast food sottoforma di prodotti innovativi dell’arte culinaria… e la gente ne va matta!
CSM – CRM – DSM (i processi produttivi)
Si tratta di un processo produttivo che tende a rimuovere i residui di carne dalle ossa di bovini e suini, ma anche dalle carcasse di polli e tacchini, usando mezzi fisici che portano alla perdita o alla modifica della struttura fibrosa del muscolo (Regolamento CE N. 853/2004). La separazione può avvenire con due diverse tecniche “Alta o Bassa pressione” generando prodotti diversi nell’aspetto visivo, istologico, qualitativo, e nella contaminazione microbiologica dovuta alle macchine separatrici che utilizzano presse continue o discontinue.
Bassa pressione: la carne ottenuta è detta anche carne 3 mm e ha una consistenza simile alla carne macinata.
Alta pressione: è semplicemente detta “Pink Slime” (melma rosa) per via della modifica della struttura muscolo-fibrosa. La melma è caratterizzata dalla presenza di midollo, particelle di ossa, cartilagini, e tessuti connettivi in quantità variabili, dovuto per altro alla pressione esercitata e al diametro dei fori dei setaccio utilizzati per la produzione.
Bisogna prestare attenzione alle stime rintracciabili sul web, anche se datate, in modo da capire il motivo di tale lavorazione e farsi due conticini veloci:
– La produzione europea di CSM è pari a 700.000 tonnellate annuali, per un valore che oscilla tra i 400 e i 900 milioni di euro.
- Il 77% della CSM è prodotta ad alta pressione, il restante 23% a bassa pressione;
- L’88% è di produzione avicola e il 12% suina;
- Nel solo 2008, ben 108.000 tonnellate di CSM prodotte nell’Unione europea (circa il 20% della produzione totale) sono state esportate verso l’estero, soprattutto verso Russia e Ucraina, generando un introito di circa 83 milioni di euro. (mica noccioline)
I rischi per la salute
Secondo l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), i rischi microbiologici sono uguali tra carne separata meccanicamente e non meccanicamente, ma nel 2010 la Commissione europea ha espresso seri dubbi sull’uso della CSM a causa dei possibili rischi alla salute, nonostante fosse stato fatto divieto di produrre CSM da bovini, ovini e caprini.
Secondo i dati raccolti dal Ministero della Salute italiano nel 2012:
– Il 12,5% dei campioni di CSM rilevati conteneva Salmonella;
– Il 15% conteneva Escherichia coli.
Ma questo non ha fermato l’ingranaggio produttivo, visto che, secondo gli esperti: “un prodotto con CSM è destinato al consumo previa cottura per eliminare la presenza dell’elemento patogeno della Salmonella, mentre l’Escherichia coli non è patogeno ed è presente anche all’interno dell’intestino dell’uomo”. Sta di fatto che, ultimamente, casi inerenti i problemi gastrici, insorgenza di morbo di crohn, intossicazioni alimentari, sono sempre più frequenti, ma forse si tratta soltanto di una stupida coincidenza e la gente si accalca negli ospedali, solo perché non ha una mazza da fare.
Dunque è il momento di fare uso del buon senso e operare scelte oculate, oltre che prestare attenzione a tutto quello che viene portato in tavola e consumato. Se siete consumatori abituali di carni, accertatevi sempre sulle tecniche di lavorazione e provenienza dei prodotti acquistati, nell’eventualità del dubbio o della scarsa informazione, sarebbe meglio desistere dall’acquisto e tornare al buon vecchio macellaio di fiducia. Ad ogni modo, cercate sempre di ricordare che consumare troppa carne può essere dannoso per l’organismo, per il resto rimane una vostra libera scelta di vita.
Fonti web
OMG! O.O che schifo!
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E noi lo mangiamo inconsapevoli 😦
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Io in particolare no perchè non mangio carne ed a quanto ho capito è nei prodotti carnivori che la melma si insinua…però chi la mangia forse dovrebbe farsi una domanda davvero su cosa gli propina l’industria della carne!
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Questo senza dubbio. C’è da dire che chi consuma carne dovrebbe essere messo al corrente di ciò che si ingolla, ma forse non cambierebbe nulla.
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Per molti probabilmente no…è il sapore che conta, non gli importa cosa c’è dietro…
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Che schifezza! Per fortuna sono vegetariana e consumo solo prodotti dei miei campi o di quelli dei vicini. Idem i formaggi
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Il ritorno all’orticello si fa sempre più indispensabile.
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cavolfiori, carciofi, melenzane, peperoni, cipolle, carote, lattughe di tutti i tipi e colori, pomodori, legumi, riso e pasta, cereali… perche’ mai dovremmo mangiare quelle solenni porcherie?
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Credo che la gente stia prendendo coscienza, anche se tanti fanno finta di nulla. Rinunciare alla bistecca non è facile, lo capisco, tuttavia potrebbe risultare necessario… sempre che l’uomo lasci in pace le verdure 😉
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da quello che vedo nei supermercati non mi pare proprio che la gente stia prendendo coscenza … o forse se ne frega e basta 😉
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Probabilmente se ne frega 😀
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Sempre molto interessante leggerti caro Fabio. Grazie per tutte le notizie di cui ci metti al corrente. Un abbraccio. Isabella
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Grazie a te, Isabella 😀 buona serata
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Ciao carissimo. A presto. Isabella
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Io sa qualche anno ho deciso di rinunciare alla carne per vari motivi ma questo tipo di preparati non entrano più nella mia dispensa da quando ho iniziato a studiarli all’Università. Sono rivoltanti. Laura
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Ci sono tante persone che, pur sapendo la verità, continuano a farne uso quotidianamente. Questa è la cosa più assurda dell’essere umano. Laura, dammi tranquillamente del tu 🙂
Fabio
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