Anginofobia: la paura di deglutire che ti cambia la vita.

Che sia causata da un ricordo dell’infanzia, magari legata ad alcune parole utilizzate dai genitori per estrema cautela, o dalla personale esperienza negativa legata ad un episodio di soffocamento, l’Anginofobia può rivoluzionare il modo di nutrirsi e rendere drammatico il momento dei pasti. Il cibo può diventare un temibile nemico e fonte di stati di ansia o panico generato dal solo pensiero di doverlo consumare. Fobia che, senza un adeguato sostegno psicologico, può giungere al punto di far vivere nel terrore di deglutire anche la stessa saliva, per paura di morire soffocati.
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Che siano pillole (anche le più piccole), oppure acqua, carne o pane, nella mente di chi vive di questa fobia, tutto prende l’aspetto di una possibile arma di soffocamento. Non è più possibile avere una vita sociale, poiché la paura di soffocare ti rende difficile consumare pasti allegramente con gli amici, ed il solo pensare di andare al ristorante o in una pizzeria, ti mette in uno stato di agitazione tale che la tua vita sociale rimane un ricordo lontano.
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L’anginofobia non ha sesso nè età. Miete indistintamente vittime tra bambini e adulti, anche se con maggioranza di questi ultimi. La paura, non tanto del deglutire, quanto piuttosto al terrore legato alle conseguenze del farlo, causano la strategia di evitamento, ovvero, il fobico inizia ad eliminare cibi che a suo avviso possono essere più pericolosi di altri. Così dalla carne si passa alla pasta, dal pane alla frutta, riducendo la gamma di alimenti consumabili senza problemi, fino ad arrivare a cibarsi di pappine, creme e liquidi, alla stregua di un neonato. Ma, a volte, non basta a tranquillizzare il fobico che si cimenta in una selezione ancora più restrittiva, arrivando ad evitare anche l’acqua.
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Che fare per ovviare al problema?

Sicuramente, avere l’accortezza di imbarcarsi in una terapia comportamentale graduale e senza imposizioni, può essere di grande aiuto, ricordandosi di non obbligarsi o non obbligare il fobico a consumare qualcosa da lui ritenuto pericoloso, poiché, a volte, si possono creare conseguenze ancora più drammatiche e durature.

Nel mio caso, si perché anch’io ne so qualcosa, a scatenare il problema sono stati due episodi: in primo luogo una stupida caramella del tipo frizzantina all’arancia, con la quale ho rischiato seriamente di soffocare, in secondo luogo il risvegliarmi nel post-operatorio di colecistectomia laparoscopica, intubato di tutto punto (per un intero giorno ed una notte) con un tubo non tanto sottile che, non solo mi arrecava fastidio alla gola, ma rendeva difficile anche il semplice deglutimento della saliva (un vero inferno). Il problema “Fobia” è fortunatamente durato pochi giorni, per poi sparire come se non si fosse mai presentato. Ma in questi giorni e a distanza di anni dagli episodi sopracitati, vuoi per le ricorrenze festive che ti portano a stare in comunione con tanta gente, vuoi per la stanchezza mentale legata al lavoro, sia olistico che relativo alla scrittura, il problema si è ripresentato del tutto inatteso, dicendomi “Cucù, eccomi qua!”.
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Inutile dire che già all’epoca mi ero più che documentato sulla problematica e ricordo che, a detta dei medici, il trattamento di maggior successo sarebbe stato quello che prevedeva il confronto diretto con lo stimolo fobico, oppure un lungo intervento psicologico, che però non garantiva alcun risultato (a parte l’alleggerimento del portafoglio) 😛

Essendo io un operatore olistico del benessere, abituato a confortare persone con problemi di stress o ansia, so fin troppo bene che il problema è legato alla sfera psichica e, fortunatamente, riesco a non farmi pesare la cosa eccessivamente, consumando i pasti con una certa regolarità e ricordandomi che il cibarsi è un fattore del tutto naturale.

Mi chiedo se a voi è mai capitato e, se si, come l’avete affrontato?

P.s.- spero abbiate passato un felice Natale 😉

45 pensieri su “Anginofobia: la paura di deglutire che ti cambia la vita.

  1. Quest’anno, in un periodo di grande stress, ho avuto diversi episodi di questo genere. Anch’io però dopo un episodio scatenante, ovvero: ero a pranzo da una zia, mi è andato un rigatone di traverso e ho creduto di soffocare. Comunque ho imparato presto a gestire il fastidio e ad oggi credo di aver superato il problema. Non credevo avesse un nome questa fobia . :p

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  2. Per fortuna non ne ho mai sofferto,anche se ho vissuto l’esperienza orribile del soffocamento con il mio sangue dopo due incidenti e quando mi si gonfiavano le tonsille prima che le togliessero (e anche lí deglutire….).E anche per un’allergia a un farmaco che mi aveva gonfiato la gola di brutto! Però niente riesce a togliermi la cioccolata di bocca 😉

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  3. Come ti capisco… E da aprile che vado avanti con questo blocco…ho provato di tutto, ho fatto mille visite, psicologo…ma niente, non mi è ancora passato.. Faccio tanta tanta fatica a deglutire, non esco praticamente più.. Non è più vita … Ma mi è successo da un niente! Da un giorno all’altro, così..stavo mangiando del prosciutto crudo e spinaci e sentivo che facevo fatica a mandare giù il tutto, e da quel giorno e stato sempre peggio, niente e cambiato anzi.. Eppure non mi è successo nulla, nel senso che non mi era andato di traverso niente nei giorni prima.. L’estate (prima di aprile) quindi estate 2014 mi era andato di traverso il mangiare di brutto però da quel periodo ad aprile erano passati ben 9 mesi…….
    Non so più cosa fare e nemmeno cosa pensare perché non ne vengo fuori!!!!!

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    • Salve Sara, dopo alcuni mesi di tortura posso dirti che è possibile vincere questa condizione. Io ho combattuto e combatto ogni giorno contro il problema e posso dirti che, a meno di non avere la certezza di una disfunzione corporale, si tratta di un fattore psicologico particolarmente fastidioso. Per me tutto è cominciato con una caramella del tipo spritz al limone, che mi aveva schizzato in gola il contenuto frizzantino togliendomi il fiato.In seguito tutto mi spaventava al solo pensiero di doverlo ingurgitare ed ero parecchio preoccupato perché pensavo che (questa condizione) mi stesse battendo, tanto che ho perso 10 kg facendo una sorta di pasto a base di liquidi o di cibo ipermasticato e poi rifiutato, tra l’altro tendendo ad isolarmi per non far vedere il casino che creavo. Poi ho deciso di combattere ricominciando dall’abc. Il nostro corpo fa tutto in automatico e la nostra è soltanto paura di un problema che per tutti gli altri non esiste (so che tu comprendi ciò che sto dicendo) ma in realtà non esiste nemmeno per noi. Quindi ho cominciato a mangiare distraendo lo sguardo dal piatto ed evitando di pensare a ciò che stavo facendo. Inizialmente con piccole porzioni (quasi ridicole anche per un canarino) di cibo da deglutire, alternate da acqua o altro liquido. Oggi posso dire di esserne quasi fuori del tutto, ma non nascondo che non è stato facile. Ti invito a ritrovare fiducia nel tuo corpo, poiché è una macchina perfetta! Ti stringo forte e grazie per la visita. Ovviamente se hai necessità, io sono a tua disposizione.
      Fabio.

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    • Buonasera Sara rispondo a lei ma era per intervenire sulla questione , ho da anni (32) valutato questo problema ritenedo come succede in molteplici casistiche anche di altre patologie che le cause sono molteplici e si sovrappongono a tal punto da renderne difficile la comprensione, stress, morfologia del palato? ma anche il morso mandibolare non corretto, nelle persone che riscontrano difficolta nell’ingerire piselli, pomodori ,fragole ho notato (compreso me) che il morso è arretrato, forse la mandibola va a comprimere la parte alta dell’esofago? Probabile che chi è rilassato riesce a vincere e controllare queta sistuazione chi è sotto stress ” sente ” questa situazione con più intensità, è un pò come quando ho il mal di denti e guardo la televisione e questo pare che scompari , questo non vuol dire che il mal di denti non ci sia più…. buona serata M.B:

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    • Ciao Sarah, scusa la risposta tardiva. 🙂
      Ascolta, io ho fatto molti passi avanti grazie alla modifica delle abitudini alimentari. Ho iniziato a mangiucchiare poco e spesso, a volte un biscotto o piccole porzioni di frutta, ma sempre accompagnati da liquidi (più che altro, averli a portata di mano serve a tranquillizzarti) Inoltre devi sforzarti di pensare ad altro, magari mettiti davanti alla finestra e cerca di distrarti mentre mangi. Capisco che ci vorrà tempo e bisognerà riacquistare fiducia nel proprio corpo, ma capirai da sola che la tua bocca, la lingua e la gola, fanno tutto in automatico e non hanno bisogno di attenzioni. Torna indietro nel tempo, a prima che accadesse ciò che ha scatenato la fobia, vedrai che ti sarà di aiuto. Ti abbraccio forte.

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      • Ne ho sofferto per un paio di mesi nel 2013… a distanza di quasi 4 anni ricordo benissimo l inferno di quei 2 mesi! Il perché mi capitò non saprei dirlo con certezza, ho una teoria ma non mi dilungo. Non riuscivo nemmeno a bere e persi 4kg … ne sono uscito da solo ma non me ne vanto e non voglio indicarlo come un rimedio, semplicemente per me funzionò. Praticamente nella disperazione in un momento di lucidità mi sono ribellato … ho iniziato a sfidare il problema… da settimane mangiavo mousse e pappette (tra l altro senza nemmeno riuscirci bene) ed allora mi dissi: ah si? Allora mangiamoci una bistecca spessa… un pezzo di pollo secco … insomma ho iniziato a cercare i cibi piu temibili x chi ha paura di rimanere soffocato… fanxxxulo le pappette… in qualche giorno qualcosa cambio… perché era proprio vero… mi soffocava l idea del cibo che poteva soffocarmi… non il cibo!!! Di cuore auguro di guarirne a chiunque ne soffra e dico magari non come è capitato a me ma SICURO si può TUTTI guarirne.

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      • Ciao max, grazie per la tua testimonianza. Come te ho affrontato il problema dopo tanti digiuni e una perdita di peso sostanziale, e concordo sul fattore psicologico. Il nostro corpo sa bene cosa fare, ma la mente è un muro a volte invalicabile. Un saluto.

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      • ciao, a distanza di mesi non sono ancora guarita, ma devo ammettere che per un periodo sono stata decisamente meglio. ho iniziato una terapia psicologica che mi ha aiutato a gestire gli attacchi di ansia legati al momento dei pasti e della deglutizione. In questo periodo il problema si è ripresentato (dovuto a un periodo di particolare stress) e così per caso sono ricapitata in questa pagina e leggendo i commenti mi sono ricordata che avevo scritto anche io 🙂 Grazie per la risposta, mi aiuta a pensare positivo anche se ci sono momenti in cui vedo tutto nero. Mi fa bene leggere di persone che hanno avuto lo stesso problema e che sono guarite, mi da la forza! A presto

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  4. io sono anni che ne soffro ma a tempo alterno, ci sono dei periodi in cui si acutizza e non riesco proprio a capire perchè. questo è uno di quelli, faccio fatica a farmi vedere mangiare, ci metto 40 minuti anche per un piatto di pasta… mi crea disagio, ho appena cambiato lavoro e anche se mi porto il pranzo devo sempre “pensare” prima di inghiottire..sto pensando seriamente allo psico 😦 prima di 4 o 5 anni fa mangiavo anche fin troppo veloce, e ora….che disastro.

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    • Ti capisco, eccome! Certe volte, le persone che ci circondano non credono quanto, questa condizione psicologica, possa rappresentare un peso per noi stessi, specialmente il fatto di non potersi rapportare agli altri con serenità. Anche il solo pensiero di dover cenare insieme agli amici, ti porta a dire di no e a dover rinunciare, spesso creando malintesi. Ti sembrerà di essere sempre osservata, ma tu non pensarci. Il tuo corpo sa bene cosa deve fare, e anche se la gola ti sembrerà ridursi di dimensione fino a soffocarti, ricordati che è uno scherzo della mente, la tua mente! Prova a distrarti e a non pensare che tu stia mangiando, questo mi ha aiutato parecchio. Presto, spero, ti renderai conto che è soltanto un tuo modo di prevenire ciò che, in realtà, non avverrà. Io ne so qualcosa, e anche se di tanto in tanto la testa ci ritenta, cerco di non ascoltarla e proseguo fiducioso. Tanti in bocca al lupo e stai serena. Fabio

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      • Grazie Fabio. È che oramai tra alti e bassi sono anni che ho questo disturbo e ho paura di non tornare come una volta, non mi va di parlarne con mia madre e cerco di nasconderlo anche se un po’ ha capito che c’è qualcosa che non va col cibo. Non parliamo delle pillole, un tempo ne prendevo anche di grandi, adesso è impossibile anche una piccola la devo spezzare in 4…mi sembra così assurdo e idiota! E cmq ho notato anche io che se mi distraggo fortemente, mangio senza accorgermi.. Così come dovrebbe essere! 😦

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      • Passerà, devi solo darti tempo senza fissarti. Io ho cominciato a mangiare poco e spesso, come per riabituarmi ad inghiottire, scegliendo cose che mi piacciono. Ho scoperto che il problema non si presenta con certi dolci, quindi non posso negare che sia solo una questione di testa. Pensa positivo 🙂

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  5. Mia sorella purtroppo soffre di questo disturbo da un mese e noi in famiglia non sappiamo più che fare. Abbiamo provato di tutto ma lei continua a non deglutire nulla di sostanzioso. Mangia a stento yogurt e brodini. Abbiamo pensato di portarla da uno psicologo ma stiamo ancora valutando l’idea. Che mi consigliate di fare? Voi come avete affrontato questo problema?

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    • Nei precedenti commenti potrai trovare alcune testimonianze, ma capirai che la cosa è soggettiva, quindi potrebbe non essere facile dare una soluzione certa. Io ho affrontato la cosa con tranquillità, dandomi il tempo necessario e chiedendo di rispettare la mia temporanea condizione di disagio. Considera che l’essere osservati o forzati non aiuta affatto. Dille di mangiare senza pensarci, cercando distrazioni, pian piano ritroverà fiducia in se stessa, capirà che inghiottire è un atto automatico e che si tratta di una condizione psicologica dovuta a qualche disavventura o spavento. Può aiutarsi con i liquidi, per poi passare a cibi solidi e consistenti, ma non la forzate che potrebbe peggiorare le cose. Un abbraccio.

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  6. A me successe un episodio 4 anni fa.questo disturbo mi e’ dirati diversi mesi poi si e’ calmato ma sempre sul chi va la’.negli ultimi 15 giorni e’ tornato a farsi vivo accompagnato da uno stato d’ ansia generale..mangio a fatica e a forza di fare movimenti forzati con la la gola da una settimana ho dolore alla trachea x via dei movimenti irregolari…ogni pasto e’ un incubo pur essendo totalmente coscente che’ e’ un problema psicologico…spero di rivenirne fuori..cosi non e’ vita

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    • Ciao Alessandro, benvenuto. Possiamo certamente dire che siamo tutti vittime dei tempi. Il peso della quotidianità lo accumuliamo attraverso lo stress, ma poi non riusciamo a smaltirlo e somatizziamo. L’ansia non ci lascia respirare, men che meno la nostra attività lavorativa, che ci obbliga a subire per tirare la carretta. In questo momento sarai affaticato o avrai motivi di preoccupazione, ma non cedere terreno alla fissazione; quella è la peggiore delle malattie! Trova lo spazio necessario alla tua tranquillità, non avere fretta e non curarti degli altri (nel senso di non farti pesare i loro sguardi). Fai attività di svago e mangia tranquillamente, il tuo corpo sa quel che bisogna fare in piena autonomia. Ti abbraccio.

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      • Ciao filippo grazie.e’ difficile…molto difficile.mi siedo davanti a qualunque pasto ed e’ come una sfida.la cosa che mi fa piu’ rabbia e’ la mia consapevolezza che non puo suddermi nulla eppure il corpo non risponde..si sono un ragazzo ansioso e questo e’ un periodo difficile..spero solo che col tempo riesco a guarire o quanto meno mangiare con piu’ tranquillita’.mangio tutti i pasti (un boccone un sorso d acqua) e avvolte talmente sono teso mi strozzo x davvero…che fare!?

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      • Prova a distrarti mentre mangi, non guardare il cibo come fosse un nemico. Io ho affrontato il problema (ma se serve lo faccio tutt’oggi) preparando pietanze non troppo solide o troppo asciutte. Utile il riso, le salse (se puoi) e non bisogna pensare al pericolo di strozzarsi (magari bocconi modesti). Non so se hai provato, ma vedrai che tutto questo non ti accade con i dolci, sintomo che la mente ha il suo peso. Ciao.

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  7. A me sta capitando adesso ed è una settimana che ho paura di strozzarmi col cibo. Ho bisogno di qualcuno che mi dica che scientificamente è impossibile morire così tranne in casi di grossi bocconi non masticati.
    Alcune volte mi prende l’ansia quando ho il cibo in bocca e ho paura di strozzarmi perché non respiro bene…
    Aiuto…

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    • Buongiorno Salvo, tranquillo è una questione psicologica legata a un momento di nervosismo. Hai ragione nel dire che si potrebbe soffocare con bocconi esagerati, ma anche in quel caso dipende dalla natura del boccone e dallo stato mentale. La fissazione è la peggiore delle malattie. Quando mi capita, ripenso a quel tizio che ingoiava palline e monete senza alcun problema. Buona giornata.

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  8. Ciao Filippo, purtroppo ho un bambino di 8 anni che da un mese sta vivendo questo dramma, per colpa di un pezzetto di dente da latte che si è ingoiato. Io e lui ne parliamo spesso e mi dice che ha il terrore ad ingoiare… A volte lo sforzo a deglutire ma fa veramente molta fatica. E’ dimagrito molto, ora ha ripreso a mangiare, ma evita alcuni cibi tipo la pasta, e per altri ci vuole parecchio tempo per masticare. Non sappiamo cosa fare, io non “credo molto” negli psicologi e penso che ognuno deve trovare la forza per reagire e sforzarsi per superare il momento ed è proprio quello che gli dico, ma lui ha paura si sforza ed ha paura. Pensa che lui è sempre stato un divoratore… Leggendo i commenti ho il terrore che gli rimanga per sempre questa paura e mi sento veramente impotente, non so proprio come poterlo aiutare….

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    • Salve, Mari. Hai ragione nel dire che si tratta di una battaglia psicologica personale, infatti il problema non si presenta sempre e non con tutti i cibi. Potresti provare a riabituarlo ad aver fiducia in se stesso attraverso il consumo di ciò che a lui piace di più, procedendo con alimenti gradualmente più solidi. So di certo che i dolcetti non portano questo problema, sarà che ne siamo particolarmente ghiotti (basta non esagerare 🙂 ) così come i cibi che possono essere sgretolati facilmente come grissini, biscotti ecc. Lui è ancora piccolino e dovrebbe essere facile dimenticare l’incidente col dentino, l’importante è trattarlo con indifferenza e non fargli pesare la cosa, magari si sente intimorito per le troppe attenzioni, sono cose che capitano. All’inizio anche io preferivo mangiare di nascosto dagli altri, mi vergognavo della mia condizione, ma oggi le cose sono cambiate e il problema si ripresenta solamente quando ci penso e in maniera sporadica. Stai serena e lascia stare gli psicologi (se puoi), sappi che anche loro sono obbligati per legge ad andare dai loro colleghi 😉 Buonanotte e grazie per la visita.

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  9. Adesso ho 29 anni. Nel 2008, a 20 anni, iniziai a soffrire di anginofobia. Non avevo mai subìto un soffocamento grave o assistito a un soffocamento di un’altra persona; mi ero diplomata da un anno e cercavo disperatamente un lavoro. Dopo varie esperienze fallite iniziai a soffrire prima di attacchi di panico e, poi, di anginofobia.
    Era terribile: impiegavo tre ore per finire un normale piatto di pasta da 80 grammi (purtroppo mia madre mi controllava il cibo e non potevo evitare certi cibi che consideravo pericolosi o frullarli), mi veniva l’ansia prima dei pasti e masticavo moltissimo il cibo. Per un po’ ebbi paura anche di ingoiare la mia saliva.
    Iniziò la mia processione tra ospedali e medici vari: gastroscopia (che fu terribile, ora non la rifarei mai più), l’esame ai raggi X del mio esofago con il bario, le cure termali perché mi sembrava di avere un “muco” continuo dal naso alla gola etc… tutti gli esami tornarono normali.
    Una mattina, a colazione, mentre mangiavo un biscotto, pensai tra me e me: “Basta, Serena! Se un biscotto ti va di traverso, pazienza. Morirai. Tanto, si muore tutti, prima o poi, in un modo o nell’altro”.
    Da quella mattina non ebbi più problemi di anginofobia. Però devo anche dire che avevo iniziato, nel frattempo, una terapia con una psichiatra e stavo prendendo degli ansiolitici, per questo riuscii a superare questo problema con quel semplice pensiero.
    Da quella mattina non ho avuto più problemi; a volte, lo ammetto, ancora oggi ho problemi con la pizza o il formaggio “cotto” (mozzarella etc…), perché i filamenti del formaggio mi appaiono pericolosi. Però, non ci rinuncio, e mastico più lentamente quando mangio questi pasti.
    Ma, per il resto, mi sono ripresa.

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    • Mi fa piacere sentirtelo dire. 🙂 La guerra psicologica può anche essere lunga, l’importante è vincere le battaglie di volta in volta. Certo, qualche ricaduta può sempre capitare, ma non bisogna demordere e agire con tranquillità, così come hai fatto tu stessa. Grazie per la tua testimonianza che potrà essere di aiuto ad altri lettori 🙂 Buonanotte, Serena.
      Fabio.

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  10. Ho sofferto di anginofobia per anni. Ho perso mia madre da piccolissima e ho trascorso la mia intera infanzia con un padre molto ansioso.ho avuto i primi attacchi subito dopo la morte di mia madre .erano attacchi violenti che non riuscivo nemmeno a spiegare.dopo moltissimi anni L anginofobia è tornata .ho perso circa 15 kg in pochi mesi .ogni pasto generava un’ansia tremenda a cui seguiva un enorme senso di frustrazione per non aver mangiato e la paura di morire se la situazione non fosse cambiata .
    Non avevo più fame .mi sono rivolta ad un bravissimo psicoterapeuta che mi ha aiutata esponendomi gradualmente alla situazione di “pericolo” e con tanta forza di volontà sono riuscita a guarire .quando la fame è tornata ho pianto di gioia .non evitate niente ,ma trovate sempre il coraggio di affrontare ogni giorno una piccola sfida fosse anche mangiare un pezzo di mela o bere un bicchiere di acqua .

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  11. Un saluto a tutti,io non so se ho il vostro stesso problema pero’ da circa una settimana ho perso la naturalezza del deglutire.Riesco a mangiare al momento pero’ e’ come se devo controllare io quando deglutire e la cosa mi crea un po’ di ansia.anche adesso sto mangiando un pezzettino di focaccia e lo mangio a piccoli pezzi…tutto e’ iniziato 7-8 giorni fa mentre ingoiavo una pillola ho avuto paura che mi fosse andata di traverso e da quel giorno ho perso naturalezza e serenita.domani ne parlero’ con il mio medico di famiglia perche sento fastidio alla gola tipo gozzo e dato che soffro di tiroide non vorrei avere qualche nodulo infiammato.
    ciao e grazie

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    • È capitato anche a me con una caramella, da lì i problemi che ne sono conseguiti. Col tempo sono riuscito a tornare quasi alla normalità, ma sono consapevole del fattore ansioso derivante dallo spavento. Sii sereno e parlane con il tuo medico, se questo può servire a tranquillizzarti. Buona serata.

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      • ciao Filippo grazie della risposta.sono giorni difficili ma non bisogna mollare.tu hai fatto tutto da solo o hai provato la psicoterapia?un saluto e un abbraccio

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      • Ciao, Daniele. Posso dirti che utilizzo degli ansiolitici, ma solo quando è davvero necessario. Tutto dipende dalla causa scatenante, tra l’altro diversa per ognuno di noi, ma la cosa più importante è quella di non pensare che stai mangiando. Distraiti, ma non evitare il confronto con la gente: in poche parole non isolarti. Ad ogni modo, confermo di non essere mai stato da uno psicologo, e di combattere giornalmente a pugni stretti. Ci sono cibi e bevande che mando giù senza problemi, altre, invece, necessitano di essere accompagnate da liquidi o salse. Spero che ti sia stato utile. Non ti arrendere. Buona serata. Fabio.

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  12. Buongiorno a tutti!
    La mia paura nel deglutire è iniziata quando avevo 16 anni per problemi di bullismo a scuola e una scarsa fiducia in me stessa.
    Non riuscivo a mangiare, facevo fatica durante i pranzi ad ingoiare qualsiasi cosa, addirittura avevo paura di deglutire l’acqua per paura che mi andasse di traverso.
    Poi per fortuna piano piano sono stata meglio ed ora mangio tranquillamente.
    Pero’ mi è venuta l’ossessione della deglutizione, in pratica da mesi continuo ad ingoiare ogni singolo minuto in modo volontario, non è più un processo automatico ma SEMPRE guidato dalla mia mente.
    Mi succede anche quando lavoro, guido, faccio sport, in pratica rovina le mie giornate…
    Sono molto stanca di questa cosa, riniziero’ la psicoterapia, ma so già che sarà una cosa molto lunga e mi genera ansia e depressione. Mi sembra di vivere in un incubo!
    Non è la prima volta che mi capita ed ho provato di tutto, psichiatra con assunzione di psicofarmaci, psicoterapia, agopuntura…
    Se qualcuno è nella mia stessa situazione scriva pure…
    Grazie

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  13. Benvenuta tra queste pagine, Silvia. Ti ringrazio per aver descritto apertamente il tuo problema, poiché è senza dubbio un buon passo per il percorso di autoguarigione. Come avrai letto dai precedenti commenti, tu non sei la sola a soffrire di questo disturbo comportamentale che tende a rovinare il naturale godimento della vita quotidiana, ma questo non vuol dire che devi arrenderti, anzi, leggendo alcuni commenti precedenti troverai certamente la spinta giusta per affrontare la tua personalissima battaglia psicologica. Inutile dirti che non esiste un metodo univoco che possa assicurarti risultati certi, poiché, come ho già scritto, si tratta di un problema che deve essere affrontato da ognuno di noi nel modo più appropriato. Non ti dirò di abbandonare psicologi e/o psichiatri, non sono nelle condizioni di potermi assumere una tale responsabilità, ma posso sicuramente invitarti all’autoanalisi dei fatti che ti hanno condotta ad avere questo problema. Alcuni, come lo stesso scrivente, hanno cominciato a soffrire del disturbo per via di episodi di soffocamento (nel mio caso una caramella), mentre per altri si è trattato di qualcosa nato all’improvviso e senza alcun apparente motivo, anche se in maggior parte si tratta di episodi legati a stress lavorativi, ansia, nervosismo per questioni familiari, ecc. ecc. Quello che potresti (e dovresti) fare, è trovare un modo per distrarti e rilassarti, facendo in modo che il meccanismo automatico di deglutizione non sia il tuo pensiero fisso o prevalga sulla qualità della tua vita. Non è facile, lo comprendo benissimo, ma nemmeno impossibile. Non fare l’errore di isolarti dal mondo o di rinunciare ad una cena con amici o parenti, poiché lasceresti vincere la mancanza di sicurezza e di stima. Sii forte e non farti abbattere dai tentativi falliti. Buona serata.

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    • Grazie mille Filippo! Leggere la tua risposta mi ha fatto bene!
      Si’ sto cercando di fare sempre tutto, lavoro, guido, parlo con gli altri, rido e scherzo anche se dentro sono triste per questa cosa… che non so se e quando sparirà…
      Il mio ragazzo mi sta aiutando tantissimo per fortuna c’é lui!
      Poi cerco sempre di uscire, fare cose, vedere amici, Per assurdo ora non ho + il problema di deglutire cibo o acqua come prima che era terribile ma ho una ossessione verso me stessa e la saliva, questa deglutizione continua che non mi dà pace se non quando mangio o dormo.
      Sto cercando le cause, sto andando a rivangare il passato, anche io una caramella di traverso da piccola, episodi di bullismo a scuola a 16 anni che hanno sicuramente influenzato, la perdita di mia nonna alla quale ero molto legata, la voglia di eccellere sempre e di perfezionismo assoluto che non esiste…insomma una serie di cose…
      Ora sto pensando che se da piccola a 16 anni avessi iniziato un percorso psicologico forse ne sarei uscita meglio…ma con i sé e con i ma non si va da nessuna parte…
      Domani vado dalla psicoterapeuta e le raccontero’ tutto…
      Mia madre dice che è come se non mi accettassi e volessi essere diversa…a volte infatti sento una depersonalizzazione forte, non mi vedo come sono vorrei essere + sicura di me, determinata…
      Grazie !

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