Ricette di Sicilia: I Babbaluci.

Oggi, 14 luglio 2015, per i palermitani è la vigilia del “Festino di Santa Rosalia“, e come tutti gli anni ci si prepara ai festeggiamenti preparando varie pietanze tradizionali da gustare per l’occasione. Tra le numerose tradizioni culinarie palermitane, la più amata e apprezzata dal popolo devoto alla Santuzza, rimane senza dubbio la “Sucata dei Babbaluci” (succhiare le lumache).

“Babbaluci a sucari e fimmini a vasari nun ponnu mai saziari”  (proverbio siciliano)
trad. (lumache da mangiare e donne da baciare non saziano mai!).

I Babbaluci, ovvero le lumache, fanno parte della tradizione culinaria del popolo palermitano, ma sono apprezzate anche da tutta la popolazione siciliana che ha trovato vari modi per poterli servire a tavola. Non importa il metodo di preparazione, l’importante è che tale pietanza non manchi mai in certe ghiotte occasioni. Prendendo spunto da un articolo di Giovanni Cardella, pubblicato su Ricette di Sicilia, eccovi la ricetta per la preparazione di questa prelibatezza che riesce a far felici anche i palati più raffinati.

Babbaluci

Lumache all’aglio e prezzemolo

Ingredienti
1 kg di lumache
5 spicchi d’aglio
Un mazzetto di prezzemolo
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Lavare accuratamente  le lumache in abbondante acqua corrente, quindi metterle in acqua in un grosso tegame del quale inumidirete i bordi per  impregnarli con il sale  (quest’espediente non permetterà alle lumache di fuoriuscire dal tegame). A questo punto mettere sul fuoco a fiamma bassa e non appena le lumache usciranno dal guscio aumentare la fiamma, aggiustare con un po’ di sale e portare a bollore. Far cuocere per una decina di minuti. Quindi sciacquarli in acqua corrente e mettere da parte.
Intanto preparare un soffritto con abbondante olio, l’aglio tagliato grossolanamente, (o semplicemente in camicia schiacciato) e il prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere le lumache risciacquate. Far cuocere, a fiamma moderata, per circa dieci minuti e servire spolverando con pepe e abbondante prezzemolo tritato.

Piccole curiosità sulla tradizione.
L’origine della parola babbaluci deriva dall’arabo babush (lumaca) per la somiglianza dell’involucro delle lumache alla scarpe orientali che hanno la punta rivolta verso l’alto. Infatti in siciliano ancor oggi chiamiamo babusce le pantofole.Le lumache  si possono comprare al mercato, oppure ricercarle nelle campagne fra le “restucce” (la rimanenza del grano raccolto) o fra i rami rinsecchiti facili da trovare in Sicilia, soprattutto nella stagione calda. In realtà dal 24 Giugno, giorno di San Giovanni, queste delizie cominciano ad essere presenti sulle tavole dei palermitani

Ricordiamo infine che a Palermo la ricetta più tradizionale è quella che vi descriviamo, per intenderci quella del Festino, tuttavia altre preparazioni suscitano l’interesse dei buongustai  come ad esempio “i babbaluci a picchi pacchio” con i pomodori pelati, e ancora con mollica o con un pesto di menta.

Giovanni Cardella per Ricette di Sicilia

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