Quantic Dream Kara, un futuro non tanto lontano.

Di questi tempi sentiamo sempre più spesso fare riferimenti a studi, ricerche e tentativi, che riguardano il mondo degli androidi e dei cyborg. I film sono strapieni di questi esempi: Star Trek, Alien, Terminator, l’uomo bicentenario, Io robot, seguiti a ruota dai videogiochi, dai racconti di fantascienza e dai primi tentativi di trapianto chirurgico. L’uomo è da sempre alla ricerca di un metodo alternativo a se stesso, di auto-ripararsi, di smettere di vivere. Questa ferrea volontà di voler creare una macchina sensiente, che possa sostituirci in tutto, è davvero sconcertante. Quasi non ci fosse altro metodo per ottenere un essere perfetto, intelligente e, soprattutto, facilmente controllabile, che crearlo direttamente sul tavolo di una moderna officina meccanica.

Era il 2012 quando mi trovai di fronte ad un video di lancio della Quantic Dream, azienda francese produttrice di videogames. Un video prodotto con l’intenzione di far conoscere, al proprio pubblico, le novità del loro comparto grafico e che venne sparato in rete sotto il nome di “KARA”.

Ambientato nel futuro, il video illustra la storia di un androide capace di provare sentimenti umani, pur essendo il prodotto di una catena di montaggio. Kara viene assemblata e poi testata attraverso una serie di domande, e tutto sembra andare per il verso giusto, finché, l’androide si rende conto di essere soltanto un prodotto e dichiara la sua convinzione di essere “Viva”. Questa reazione porta alla decisione di disassemblarla in quanto ritenuta difettosa (una macchina non può credere di essere viva o avere sentimenti: è una macchina, punto!). Kara tenta di convincere il suo creatore di lasciarla vivere e, mentre non rimane altro che distruggerle la testa, lei grida “Ho paura!”, scoppiando in lacrime e, infine, dichiarando apertamente la sua volontà “Io voglio vivere”. Intenerito da quelle parole inaspettate, il creatore la riassembla, la completa e la invita ad unirsi alle altre “Kara”, dietro la promessa di non fare sciocchezze e di comportarsi da macchina.

Perché rispolverare un video vecchio di tre anni?
Semplicemente perché, ultimamente, ho avuto modo di vedere il film “EVA”, e questo mi ha fatto ritornare in mente il video che oggi voglio condividere con voi (magari non lo conoscevate) e, nello stesso tempo, chiedere il vostro parere sul futuro che ci si prospetta, se pensate mai a come saremo tra vent’anni e se, come me, pensate che certi esperimenti siano tutt’ora in atto per cercare di creare “l’essere perfetto”. Voi siete pronti a farvi sostituire da una macchina?

Vi auguro una buona giornata e vi invito a guardare il seguente video, per conoscere Kara.

5 pensieri su “Quantic Dream Kara, un futuro non tanto lontano.

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